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I '''Jiligol''' sono il secondo dei tre antichi popoli dei [[nan]]. | I '''Jiligol''' sono il secondo dei tre antichi popoli dei [[nan]]. | ||
Erano esperti nella scrittura di "storie" - ibridi tra letteratura e logica che descrivevano specifici oggetti o eventi dei quali potevano poi prevedere lo stato futuro. | |||
Utilizzarono Prima-Mano per creare l'Indice di Tutte le Cose (''Acmas On Tol''), un costrutto - dalle caratteristiche ancora poco chiare - in grado di immagazzinare tutta la loro conoscenza e renderla immune agli effetti del tempo. All'interno dell'Indice è conservata, in qualche forma, la totalità dei loro studi e delle loro scoperte. Verso la fine del periodo d'oro dei Jiligol, l'Indice era diventato una sorta di enciclopedia universale contenente descrizioni di tutto ciò che esiste nell'universo, compresi i segreti più bramati. | |||
La maggior parte, se non tutti, i Jiligol perirono nell'evento suicida di massa che coincise con la fine della loro civiltà. Secondo il [[Me Naan]], il suicidio era stato previsto dalle loro ''storie'', e i Jiligol si rifiutarono di deviare da questa previsione in quanto la loro ideologia lo considerava logicamente impossibile. Nonostante la loro scomparsa, la loro più grande creazione - l'Indice di Tutte le Cose - sopravvisse alla catastrofe e ai millenni che trascorsero, e ad oggi è stato oggetto di ricerca da parte di innumerevoli avventurieri se non di intere civiltà. |
Versione attuale delle 11:13, 21 feb 2020
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Il padre voltò la pagina del libro. "Ah sì, ora arrivano i miei preferiti, anche se, personalmente, trovo la loro fine la più tragica." |
” |
–Vilko Geldaor, a Jona |
I Jiligol sono il secondo dei tre antichi popoli dei nan.
Erano esperti nella scrittura di "storie" - ibridi tra letteratura e logica che descrivevano specifici oggetti o eventi dei quali potevano poi prevedere lo stato futuro.
Utilizzarono Prima-Mano per creare l'Indice di Tutte le Cose (Acmas On Tol), un costrutto - dalle caratteristiche ancora poco chiare - in grado di immagazzinare tutta la loro conoscenza e renderla immune agli effetti del tempo. All'interno dell'Indice è conservata, in qualche forma, la totalità dei loro studi e delle loro scoperte. Verso la fine del periodo d'oro dei Jiligol, l'Indice era diventato una sorta di enciclopedia universale contenente descrizioni di tutto ciò che esiste nell'universo, compresi i segreti più bramati.
La maggior parte, se non tutti, i Jiligol perirono nell'evento suicida di massa che coincise con la fine della loro civiltà. Secondo il Me Naan, il suicidio era stato previsto dalle loro storie, e i Jiligol si rifiutarono di deviare da questa previsione in quanto la loro ideologia lo considerava logicamente impossibile. Nonostante la loro scomparsa, la loro più grande creazione - l'Indice di Tutte le Cose - sopravvisse alla catastrofe e ai millenni che trascorsero, e ad oggi è stato oggetto di ricerca da parte di innumerevoli avventurieri se non di intere civiltà.