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Il padre voltò la pagina del libro. "Ah sì, ora arrivano i miei preferiti, anche se, personalmente, trovo la loro fine la più tragica."
"I Secondi Figli, i Jiligol" continuò. "Volevano sapere tutto. Erano logici e meticolosi, e desideravano una profonda conoscenza del mondo. Presupposero che tutto dovesse accadere da un punto ad un altro. Causa ed effetto. Tutto aveva un inizio, ed una fine. Da questo momento, nacque la storia."
"Ma scavarono troppo a fondo nell'abisso della verità. Realizzarono che esistevano regole a cui questo mondo obbediva. Se conoscevi le regole, se eri al corrente dei precisi pezzi in gioco, potevi determinarne le conseguenze: esattamente come Alcora, la luna grigia, per la quale scrissero una storia in grado di predirne i movimenti."
"Presto scoprirono che potevano scrivere storie per predire... le loro stesse azioni. I loro stessi desideri. Fu in quel momento che iniziarono a chiedersi se fossero veramente liberi. Poco dopo, in un tentativo di liberarsi dal ciclo eterno, si rifiutarono di continuare. Di vivere. E alla fine, morirono - come dopotutto era già stato predetto.

–Vilko Geldaor, a Jona

I Jiligol sono il secondo dei tre antichi popoli dei nan.

Erano esperti nella scrittura di "storie" - ibridi tra letteratura e logica che descrivevano specifici oggetti o eventi dei quali potevano poi prevedere lo stato futuro.

Utilizzarono Prima-Mano per creare l'Indice di Tutte le Cose (Acmas On Tol), un costrutto - dalle caratteristiche ancora poco chiare - in grado di immagazzinare tutta la loro conoscenza e renderla immune agli effetti del tempo. All'interno dell'Indice è conservata, in qualche forma, la totalità dei loro studi e delle loro scoperte. Verso la fine del periodo d'oro dei Jiligol, l'Indice era diventato una sorta di enciclopedia universale contenente descrizioni di tutto ciò che esiste nell'universo, compresi i segreti più bramati.

La maggior parte, se non tutti, i Jiligol perirono nell'evento suicida di massa che coincise con la fine della loro civiltà. Secondo il Me Naan, il suicidio era stato previsto dalle loro storie, e i Jiligol si rifiutarono di deviare da questa previsione in quanto la loro ideologia lo considerava logicamente impossibile. Nonostante la loro scomparsa, la loro più grande creazione - l'Indice di Tutte le Cose - sopravvisse alla catastrofe e ai millenni che trascorsero, e ad oggi è stato oggetto di ricerca da parte di innumerevoli avventurieri se non di intere civiltà.